Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

lunedì 30 ottobre 2017

E.T. non ha più senso


​Una delle pochissime cose che ho capito nella mia ancora breve carriera mammesca è che non si possono fare confornti con i bambini che siamo stati noi.
Se noi con i nostri genitori trovavamo ancora qualche punto di tangenza, aiuolette di terreni comuni, con i nostri figli non abbiamo neppure un davanzale fiorito in cui trovarci.
Il che è positivo, che sia mai che guardiamo indietro anzichè avanti, ma destabilizza. Almeno me.
Nel week end abbiamo guardato insieme E.T.
A me costa sempre un certo sforzo ri - vedere quel film, perchè piango come piansi vedendolo al cinema. Ogni volta. Piango anche solo vedendone un pezzo, anche solo se vola la bici. Niente, non ce la faccio. Mi ri-prende quel senso di avventura magnifica, quella cosa dell'amicizia che non conosce confini, quella roba della rivincita dell'incompreso, il senso della scoperta, la questione di quanto diversi non siamo anche se sembriamo, che mi sciolgo, mi commuovo, mi dico che dovrebbe essere proprio così, faccio sì sì con la testa, tiro sù con il naso, vorrei abbracciare tutti.
Per questo cerco di schivare E.T. ogni volta che riesco, ne va della mia credibilità da adulta e della mia scorta di fazzoletti di carta.
Mi sono immolata questo week-end, per capire se poteva fare lo stesso effetto sul mio 6enne così tecno, fast and furious.
No. Non ha sortito lo stesso effetto, definitivamente.
Guardavo Cig attraverso i miei occhi già velati di lacrime, gli dicevo guarda adesso cosa succede e lui si annoiava.
"Mamma dai cambiamo canale" sbuffava di tanto in tanto.
L'abbiamo guardato tutto, io distrutta dalla commozione lui sollevato che finalmente il film avesse una fine.
E.T visto con gli occhi di un 6enne è noioso, lento, senza senso.
E' un film buffo: l'extraterreste è Yoda di Starwars, ma più brutto; l'astronave sembra una pentola a pressione con le lucine, a cui hanno messo vecchie reti di materasso come rampe d'accesso; il mio amatissimo "telefono" con cui chiamava casa-casa-casa, è proprio un ombrello, una stampella per abiti e una roba a tasti che non fa nient'altro che scrivere.
Con un Ipad qualunque E.T. sarebbe tornato a casa sua entro mezz'ora dall'inizio del film e tanti saluti.
Con uno smartphone qualsiasi il bambino Elliot avrebbe fatto così tanti video da diventare un influecer e youtubber planetario nel giro di un giorno.
L'astronave oggi non potrebbe mai essere quel pentolone illuminato e di certo nessun alieno che si rispetti mostrerebbe mai un interesse per le piante. A pensarci E.T è un film vegan, oggi lo stroncheremmo anche solo per questo.
Poi ci sono aspetti educativi che stridono troppo con le indicazioni attuali.
Volare con la bici è fuori discussione, a meno che non si sia accompagnati da un genitore e che almeno un nonno, anche non in buono stato, sia presente all'atterraggio. 
Una mamma single che lavora e lascia i figli a casa da soli verrebbe denunciata e la questione extraterrestre sarebbe niente rispetto a quella servizi sociali.
E.T non ha più senso e la vera extraterrestre, alla fine, sono io.


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