Com'è iniziata ...

Mi avevano detto che i figli bisogna averli da giovane.
Mi avevano detto che dopo i 35 è rischioso e anche faticoso.
Mi avevano detto che dopo i 40 è follia.
Quello che non dicevo io era che non avevo tutta questa intenzione di riprodurmi.
E niente, poi è andata che mi sono ritrovata a scrivere un blog per mamme, con un occhio di riguardo alle over 40.

giovedì 31 agosto 2017

Tranquille, esiste la deamamma

E' caduto il primo dentino di Cig.
Da ieri siamo i fieri proprietari di una finestrella, in basso.
Cig emozionatissimo, è certo che questo segni un passaggio definitivo a un'età grande.
Insieme abbiamo guardato a lungo il dentino caduto, stupendoci di quanto fosse piccolo, un grano di riso.
L'abbiamo salutato, ringraziato per il lavoro svolto e lasciato sotto il cuscino ad aspettare la fatina dei denti.
Da noi passa la fatina, abbiamo stabilito così perchè la presenza del gatto Gigi avrebbe  di certo scoraggiato il topolino.
A questo giro la fatina ha lasciato un lungo e bellissimo messaggio e un soldo di carta e anche questo ha rinforzato l'idea di Cig che perdere i denti è un rito di passaggio verso un'età diversa e nuovi mondi da scoprire.
La tenerezza, proprio.
Da parte mia ho ringraziato la dea delle pessime madri, che illumina e protegge le madri imperfette o imbranate. Mai avrei voluto essere io a dare il colpo di grazia al dente dondolante, mi avrebbe fatto impressione. Il dente è caduto da solo, la dea esiste.
Ma lo sapevo già, perchè la dea si era prodigata anche nel far cadere da solo, e in pochissimi giorni, il cordone ombelicale, quel cosino verde e onestamente bruttino che hanno i bebè nell'ombelico. Quasi non riuscivo a toccare quel piccolo moncone ed ero preoccupatissima che rimanesse lì a lungo.
Immagino dunque una deamamma, che a suo tempo si è trovata ad affrontare le stesse nostre difficoltà. Da dea avrà pensato che col cavolo avrebbe imparato a togliere denti, cordoni ombelicali, a fare gli omogenizzati in casa, a preparare una torta al giorno per avere una merenda sana; avrà stabilito che non sarebbe corsa al pronto soccorso alla prima febbre alta, che mai avrebbe usato i pannolini lavabili, per quanto ne riconoscesse la validità ecologica, ma insomma ai suoi tempi il riscaldamento globale non era un tema. La immagino nei primi mesi di vita del suo pargolo, che sarà stato bravissimo perchè comunque dio, a figurarsi la vita da lì in poi e a ripetersi "no vabbè, ma adesso che faccio?"
Da dea sarà stata magari meno depressa, confusa e meno incline a scappare di casa, ma il sentiment era quello e noi lo conosciamo bene.
Ne aveva parlato anche con il suo compagno, il dio dei padri-distratti-ma-tanto-affettuosi, e lui si era offerto di togliere denti e tagliare le unghie al babydio, cercando di minimizzare le lamentele della deamamma.
"Meglio di niente" aveva pensato lei, ma le era chiaro che ci volevano soluzioni più radicali.
Era uscita con alcune dee amiche raccogliere qualche idea sul da farsi e al terzo giro di mojito stabilirono che in qualche modo avrebbero aiutato tutte le mamme a venire. Era nata, intorno a quel tavolo, la solidarietà femminile. Per via dei troppi mojito non ha poi funzionato benissimo sta cosa della soliderietà femminile, ma tant'è.
Da allora la deamamma illumina le strade impervie delle mamme imperfette, trafelate, smemorate e anche un po' schizzinose, facendo in modo non solo che i denti cadano da soli quando necessario, che alcune febbri passino da sole, che le ferite si rimargino senza troppo spargimento di sangue, ma anche che le torte buone le facciano sempre le mamme altrui.

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